“L’aumento delle aggressioni contro il personale sanitario è dovuto, in parte, alla carenza di personale. In Europa, le aggressioni sono aumentate del 35 per cento negli ultimi anni, con un’incidenza maggiore del 42 percento in Italia. È fondamentale ricostituire il rapporto di fiducia tra medico e paziente perché è questo il fondamento del buon funzionamento del nostro sistema sanitario. Serve un impegno collettivo, con campagne di sensibilizzazione che aiutino i cittadini a comprendere che i professionisti della sanità non sono responsabili dei disagi del sistema”. Lo ha affermato l’assessore alla sanità del Comune di Siena, Giuseppe Giordano, durante il consiglio comunale di oggi, giovedì 17 ottobre, in risposta all’interrogazione dei consiglieri Lorenza Bondi e Marco Falorni del gruppo Forza Italia – Udc Nuovo Psi sullo stato dei presidi di sicurezza presso il policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena.
“Per quanto riguarda le misure di sicurezza – ha precisato Giordano – sono attualmente operative centodiciassette telecamere installate nelle aree considerate più critiche e il servizio di vigilanza interna è stato potenziato con quattro guardie giurate attive ventiquattro ore su ventiquattro. Di queste, una è dedicata specificamente alla sicurezza nel pronto soccorso e nelle aree critiche come psichiatria e il punto unico prelievi. Inoltre, al pronto soccorso è stato avviato un progetto di riorganizzazione degli spazi per migliorare l’accoglienza e la presa in carico dei pazienti. Tra gli interventi previsti, vi è l’introduzione di dispositivi di sicurezza portatili come il ‘dispositivo uomo a terra’, in grado di inviare un allarme in caso di immobilità prolungata, e l’installazione di ‘panic button’ per il pronto intervento del personale di vigilanza”.
Giordano ha proseguito informando che “l’Azienda Ospedaliera nel corso degli anni ha messo in campo una serie di attività per prevenire le aggressioni contro gli operatori sanitari,: dal 2018 è attivo un gruppo di lavoro multidisciplinare permanente, volto a monitorare e gestire questo fenomeno. Sono stati anche attivati un indirizzo email dedicato per le segnalazioni dei lavoratori e uno sportello di ascolto psicologico per offrire sostegno agli operatori in difficoltà”.
“Relativamente ai dati sulle aggressioni – ha sottolineato Giordano – presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese nel 2022 non sono state registrate aggressioni fisiche, ma si sono verificate undici aggressioni verbali. Nel 2023, il numero di aggressioni è aumentato, con dueepisodi di aggressione fisica e settantacinque di tipo verbale. Nel primo semestre del 2024, si sono verificati sette episodi di aggressione fisica e ventisette verbali. Confrontando i dati delle altre Aziende ospedaliere ed Aziende Usl della Toscana, raccolti dall’Osservatorio Regionale, vediamo che nel 2022 si sono registrate trecentoventitré aggressioni fisiche e novecentotrentacinque verbali, nel 2023 sono aumentate a quattrocentosettantotto le fisiche e mille e settecentosessantanove le verbali, e nel primo semestre del 2024 si contano già duecentosette aggressioni fisiche e novecentotré verbali”.
“A mio parere – ha poi proseguito l’assessore – l’argomento di cui parliamo oggi si inserisce nello scenario più ampio di un generale imbarbarimento dei rapporti umani, tra vicini di casa, tra parenti, nel mondo del lavoro. La violenza nei confronti dei professionisti della sanità, in particolare, è dovuta anche ad altre cause specifiche, tra le quali la carenza di personale. In Europa, infatti, le aggressioni sono aumentate di oltre il 35 per cento da quando si è aggravata e cronicizzata la carenza di professionisti, percentuale che sale al 42 per cento nel nostro Paese, se si considerano recenti sondaggi nei confronti del personale sanitario che ha dichiarato di essere stato vittima di almeno una aggressione fisica o psicologica. Di questo 42 per cento, il 75 per cento è rappresentato da donne. Determinanti sono, quindi, le politiche di investimento nella sanità in tema si acquisizione di forza lavoro. Il risultato di oggi è, purtroppo, frutto da un lato dei tagli avviati a livello governativo da una ventina di anni a questa parte, dall’altro, per quanto riguarda la Regione Toscana, di una gestione delle risorse non proprio oculata. I numeri della violenza contro i sanitari sono tali da portare molte parti, sociali e politiche, a pensare a misure preventive e repressive. Da più parti si chiede che venga attuato un nuovo piano di reclutamento delle forze dell’ordine per aumentare i presidi negli ospedali in particolare nelle ore notturne, statisticamente più critiche. Probabilmente queste ed altre azioni potranno essere utili a ridimensionare il problema, ma alla base di tutto va ricostituito il delicato equilibrio di fiducia tra medico e paziente, rapporto imprescindibile per il funzionamento del sistema sanitario”.
“Occorre – ha concluso Giordano – un impegno collettivo, politico e istituzionale, con campagne di informazione e sensibilizzazione per far sì che una parte, purtroppo sempre più numerosa, di cittadini abbandoni la convinzione che i professionisti della sanità siano sempre e comunque i responsabili dei disagi degli ospedali. E’ questo un male sociale che va debellato con impegno costante. Come amministrazione comunale siamo sempre aperti e disponibili a promuovere eventi sul tema, come è stato per la ‘Terza giornata di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari’ che si è svolta lo scorso 12 marzo presso l’aula magna dell’Università degli Studi di Siena”.
Il consigliere Lorenza Bondi del gruppo Forza Italia -Udc Nuovo Psi, che ha esposto l’interrogazione, si è dichiarata “soddisfatta della risposta. Colgo con animo positivo la riflessione sulla necessità di proseguire nel confronto e nel monitoraggio sul tema. I dati espressi dall’assessore e pervenuti dalla Azienda ospedaliera, sono attività utili, sia per l’utenza che per il personale sanitario. La visibilità su questo tema è opportuna, anche se i numeri esposti fanno dire che non ci sono stati di allerta sull’ospedale Santa Maria alle Scotte, ma questi stati si mitigano anche in maniera preventiva. Perché la messa a terra di misure di mitigazione, pur non eliminando il fenomeno, contribuiscono così alla prevenzione di potenziali fenomeni. Avere una serenità nell’agire lavorativo da parte di chi opera nella sanità è un beneficio simmetrico: va in favore degli operatori sanitari e in quello dell’utenza. Concordo anche con la questione relativa alla carenza del personale: le politiche di investimento sono in questo senso necessarie. Condivido infine con la necessità di proseguire nelle giornate di sensibilizzazione per una maggiore educazione e prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari. Soprattutto per i positivi impatti sulla quotidianità lavorativa di questi fenomeni”.
Ufficio Stampa Comune di Siena