“Il prelevamento dal fondo di riserva, disposto tramite una delibera di giunta dello scorso 8 agosto, è stato effettuato al fine di garantire la messa a disposizione di risorse necessarie e urgenti per tutelare l’interesse del Comune”. Lo ha affermato l’assessore al bilancio del Comune di Siena, Riccardo Pagni, durante il consiglio comunale di oggi, giovedì 17 ottobre, in risposta all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico, Alessandro Masi, sul prelevamento dal fondo di riserva numero 1 del 2024.
“In attuazione dell’articolo 166 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel) – ha spiegato l’assessore – gli enti locali devono iscrivere nel proprio bilancio di previsione ‘un fondo di riserva non inferiore allo 0,30 e non superiore al 2 per cento del totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio’ e che tale ‘fondo è utilizzato, con deliberazioni dell’organo esecutivo da comunicare all’organo consiliare […], nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio o le dotazioni degli interventi di spesa corrente si rivelino insufficienti’. Inoltre, il comma 2-bis dello stesso articolo stabilisce che almeno la metà della quota minima del fondo debba essere riservata a coprire spese imprevedibili, la cui mancata realizzazione potrebbe comportare danni certi all’amministrazione. Per l’annualità 2024, il Comune di Siena ha iscritto nel bilancio un fondo di riserva pari a 480.926,72 euro”.
“In questo contesto – ha sottolineato Pagni – è utile ricordare che il Comune aveva stipulato con la Banca Monte dei Paschi di Siena un contratto relativo a operazioni in derivati. Tale contratto ha comportato per l’amministrazione comunale un significativo danno economico, come accertato dalla perizia tecnico-finanziaria commissionata a una società esterna. L’obiettivo del Comune è ora quello di ottenere il reintegro o il risarcimento per il danno subito. La vicenda ha avuto un importante sviluppo con la sentenza 960 del 9 novembre 2023 del Tribunale di Siena, che ha dichiarato nullo il contratto derivato Swap del 2005 e ha accertato il diritto del Comune alla ripetizione dei flussi versati nell’ambito dell’operazione. Successivamente, con la sentenza 411 del 28 maggio 2024, il Tribunale ha condannato definitivamente la Banca Monte dei Paschi al pagamento di oltre 6,6 milioni di euro, insieme agli interessi legali e al rimborso delle spese legali. Tuttavia, la banca il 18 luglio ha presentato appello sia contro questa sentenza sia contro la precedente, chiedendo la sospensione dell’esecutività. La Corte d’Appello di Firenze ha fissato l’udienza per il 13 settembre 2024. Alla luce della complessità della vicenda e dell’importanza della questione per il Comune, si è ritenuto necessario approfondire la situazione, anche valutando l’opportunità di affidarsi a uno studio legale esterno per la difesa dell’ente. Questa decisione ha avuto implicazioni economiche che sono state valutate nei primi giorni di agosto”.
“Alla luce di questo – ha concluso l’assessore Riccardo Pagni – il prelevamento dal fondo di riserva, disposto tramite una delibera di giunta dello scorso 8 agosto, è stato effettuato al fine di garantire la messa a disposizione di risorse necessarie e urgenti per tutelare l’interesse del Comune a seguito del ricorso presentato dalla Banca Monte dei Paschi, per un importo pari a 83.842,49 euro. Le somme sono state stanziate al capitolo ‘Spese per liti, consulenze e risarcimenti’ del bilancio di previsione 2024-2026, nell’esercizio 2024. La delibera della giunta ha disposto il prelevamento dal fondo di riserva nel pieno rispetto di quanto previsto dal Tuel, al fine di far fronte a spese non prevedibili, la cui mancata effettuazione avrebbe determinato rilevanti danni all’ente. Da sottolineare che, il 17 settembre scorso, la Corte d’Appello di Firenze ha rigettato l’istanza di Mps finalizzata alla sospensione degli effetti esecutivi della sentenza del Tribunale di Siena e che il 10 ottobre è pervenuto al Comune il pagamento da parte di Mps Spa della somma in questione, in esecuzione della sentenza 411 del 28 maggio 2024 e dell’ordinanza della Corte d’appello che ha respinto la sospensiva, il tutto fermo restando che la causa è ancora pendente e pertanto ne conosceremo gli effetti definitivi solo al passaggio in giudicato delle sentenze”.
Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico ha dichiarato: “Il nostro ruolo è anche quello di provare a portare un contributo all’azione dell’amministrazione e, quindi, anche al bilancio. Sulla questione specifica mi dichiaro assolutamente insoddisfatto della risposta ricevuta, perché non è stato colto il tema su cui provavo a richiamare l’attenzione. Si è appreso, infatti, che l’appello della banca è del 18 luglio, e da allora il Comune era consapevole che ci sarebbe stata la possibile necessità di impegnare nuove e ingenti risorse per difendere le proprie ragioni; e, quindi, già prima del 30 luglio, data del consiglio sull’assestamento e la verifica degli equilibri di bilancio. Invece, la previsione della spesa è avvenuta nei giorni successivi al 30 luglio, con il prelevamento dal fondo di riserva, che invece dovrebbe essere considerato davvero straordinario e riservato a evenienze eccezionali. Qui, invece, siamo di fronte a un procedimento giurisdizionale su di una causa di valore rilevante, in cui c’era già stato un giudizio in primo grado e in pendenza dei termini per l’appello, quindi possibile e prevedibile. Infine, l’obiettivo dell’amministrazione, oggi, dovrebbe essere quello di accrescere la disponibilità corrente attraverso gli introiti da nuovi e moderni servizi e continuerò a dare il mio contributo critico in questo senso”.
Ufficio Stampa Comune di Siena