Martedì 4 aprile, ore 15:00

GARDEN CLUB SIENA

Laboratorio di composizione floreale con la socia e insegnante SIAF Beatrice Ramirez – info 348/5532275.

Mercoledì 5 aprile, ore 18:00

Dibattito pubblico

La resistenza dell’Ucraina, in occasione del primo anniversario del conflitto, voci e testimonianze.

Organizzato da Azione Siena U30.

 

Venerdì 7 aprile, ore 20:00

FILM “Au hasard Balthazar” di Robert Bresson, Fra., 1966, 95’.

“Attraverso l’occhio triste e impietoso del suo asino, che scopre e subisce il male del mondo, Bresson descrive, alla luce di un pessimismo cristiano sempre più desolato, la mostruosità di un universo destituito di senso e di bellezza”.

Balthazar è un asino di proprietà di Jacques, un ragazzino francese. Trascorre però gran parte del suo tempo con Maria che, in seguito a contrasti con Jacques, lo vende a Gèrard, un poco di buono che lo maltratta per poi cederlo a sua volta ad Arnold, un alcolizzato. Lavora in un circo in cui risolve operazioni matematiche e successivamente gira la ruota di un pozzo agli ordini di un imprenditore che ha come unico amore il denaro. Alla fine ritorna nella casa in cui era cresciuto, ma Maria non è più una bambina: la vita l’ha cambiata e non si interessa più a Balthazar; l’unica che si preoccupa per lui è la madre della ragazza. Stanco e vecchio, viene rubato durante la notte da Gèrard che lo vuole usare per il trasporto di merci di contrabbando, e preso a bastonate per l’ultima volta dato che gli agenti della dogana iniziano a sparare contro il ragazzo ed il suo amico. Scappano, Balthazar viene ferito e il film si conclude con l’animale stremato che si lascia andare a terra in mezzo a un gregge di pecore.

Sabato 8 aprile, ore 17:30

Cinemino delle Piccole e dei Piccoli

Alla ricerca della Valle Incantata (The Land Before Time)”  di Don Bluth, USA, 1988, 69’.

Film di animazione: cinque cuccioli di dinosauro di specie diverse si mettono in viaggio per trovare la Valle Incantata, un’area risparmiata dalle devastazioni dei tempi preistorici.

Il film fu un successo di critica e pubblico e generò un franchise multimilionario che include tredici sequel direct-to-video, una serie televisiva e vario merchandising (giocattoli, videogiochi ecc.).

 

Sabato 8 aprile,  ore 20:30

FILM

Per i 50 anni dalla morte di Pablo Picasso.

 Le mistère Picasso, di Henri-Georges Clouzot, Francia, 1956, 78’.

Basato sulla vita di Pablo Picasso, interpretato dall’artista con la collaborazione di Claude Renoir.

Premio speciale della Giuria, 9º Festival di Cannes.

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in Giardino

visitabile nell’arco di apertura ordinario

lun-ven 8:00-18:30 (sab: 14:00)

Con le parole dell’artista: “Attraverso il linguaggio universale dell’arte fatto di linee, forme e colori dovremmo poter rappresentare il superamento dell’ineluttabile conflitto tra il bene e il male, il rifiuto dei rapporti sadomasochistici tra gli uomini che portano al prevalere del più forte sul più debole fino all’annientamento totale dell’altro. L’arte dovrebbe dare immagine a quella dimensione di vitalità e fantasia
che caratterizza tutti gli esseri umani e su cui si fonda la socialità originaria dell’uomo.
Ritrovare una dimensione di creatività nei rapporti interumani, un’interazione che vada oltre la logica dell’interesse e dell’utile
potrebbe idealmente diventare il fondamento di una società in cui La Giustizia tra gli uomini è innanzitutto uguali possibilità, fin dalla
nascita, di sviluppo e ricerca della felicità. Al contrario, le disuguaglianze di condizioni di vita tra il nord e il sud del pianeta – in buona parte retaggio di un passato coloniale – sono in aumento. Milioni di persone nel mondo sono costrette a lasciare le
loro case nella speranza di una vita diversa. Nel percorso dei leggii situati lungo il perimetro dell’installazione –
dedicati a temi di interesse giuridico, sociale, culturale – l’artista riporta in maniera sintetica le problematiche della nostra
contemporaneità che hanno motivato la realizzazione dell’installazione
.

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in Giardino

(si suggerisce consultazione del sito ufficiale)

SIENA AWARDS 2022

La nuova mostra espone i 2 ultimi reportage realizzati dal fotografo indiano Danish Siddiqui, presentati all’edizione 2022 del Siena International Photo Awards dal collega e amico Adrees Latif. Danish Siddiqui è stato ucciso il 16 luglio 2021 mentre documentava i combattimenti tra le truppe afgane e i talebani nel distretto di Spin Boldak. Per quanto le dichiarazioni iniziali degli ufficiali afgani e dei talebani avessero affermato che l’uccisione del fotografo fosse stata accidentale e causata dal fuoco incrociato, il 29 luglio del 2021 il Washington Examiner ha pubblicato un articolo in cui si afferma che la morte di Siddiqui non fu un incidente, bensì un’esecuzione. Stando alle fonti anonime riportate dal giornalista Michael Rubin, il fotografo sarebbe stato attaccato dai talebani nella moschea in cui si era recato per ricevere i primi soccorsi e dopo essere stato identificato dai fondamentalisti afgani è stato giustiziato.

Biografia fotografo:  Danish Siddiqui, fotoreporter indiano nato il 19 maggio 1983 e vincitore di un Premio Pulitzer, è stato capo fotografo per la Reuters in India. Dopo la laurea in economia all’Università Jamia Millia Islamia di New Dehli, ha proseguito gli studi post-laurea in Comunicazione di massa. Prima della Reuters, Siddiqui ha lavorato come corrispondente per l’Hindustan Times e TV Today Network. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Pulitzer nella categoria Feature Photography, parte di un team di fotografi che aveva documentato la crisi dei rifugiati Rohingya.

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L’ingresso al Giardino e agli eventi è aperto alla cittadinanza e gratuito (quanto ai soli spettacoli, film, teatro, concerti, è riservato agli associati, iscrizione anche in occasione dell’evento, € 5,00 una tantum). L’offerta libera e riservata sarà destinata alla cura del Giardino e alle varie spese affrontate dall’associazione.

Accesso da via del Romitorio, 4 (per le persone con disabilità, da via Camollia 85, previo contatto – cortesemente a questo solo scopo – al cell 347 8838818).

Prenotazioni, se necessarie, si prega esclusivamente sull’account – prenotazioni.areaverde@gmail.com –  ingressi consentiti secondo la vigente normativa preventivo-sanitaria. Non saranno istituite prenotazioni per la presentazione di libri, conferenze, dibattiti, manifestazioni, ma solo per spettacoli, film, teatro, concerti, salva diversa indicazione volta per volta (attualmente, di fatto, le prenotazioni non sono necessarie).

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In Giardinopiccola cronaca (invariata):

nella Peschiera le Ninfee belle dormono ancora in attesa di riemergere dalle profondità, per rinnovare la meraviglia. I pesci affiorano come sempre allegri, pensiamo, alla pastura. Ai bordi  il Capelvenere (Adiantum capillus-veneris) e il Ciombolino (Cymbalaria muralis) non senza qualche rovo attendono il ritorno delle belle a giugno. Le margheritine (Erigeron) stanno bene sotto la trama ancora invernale delle rose bianche antiche (Aimée Vibert).

Nei prati, protesa verso l’alto, l’installazione dell’artista Franca Marini, “La Giustizia”, molto apprezzata dai bambini e dai grandi che hanno la fortuna di rimanere un po’ tali (absit) e più in là, ancora in piena esplosione i piccoli cespugli di Campanellino (Leucojum vernum), pieni di lampadine candide, discoste, due Eremophila Nivea  (“pianta delle coccole”, vellutata, in attesa della carezza di piccole dita), e cespi solitari intorno sparge la ginestra (Citysus) – con la sua prima brillante fioritura! – sta rispuntando nei muri il Centranthus ruber (Valeriana rossa) anche senza contributo del PNRR. Gli uccelli allietano la casetta sull’albero fornita di cibo, un albero pieno di funghi, che taluno vorrebbe abbattere.

Nella parte bassa del Giardino, tra le vestigia di una antica traccia formale, sconosciuta alle persone pigre e meno avventurose, in inverno un po’ meno impenetrabile:  sempre in preparazione una aiuola di aromatiche (per ora, Satureja o Santoreggia, Origanum majorana o Maggiorana,…) e abbiamo dissotterrato antiche, gigantesche forbicione rugginose, di metallo raro, del tutto verosimilmente appartenute stando alle prime analisi spettroscopiche, al Conte Chigi, che in questo luogo ebbe il dì natale e dimorò. Sempre rigogliosa la Phlomis (“salvia di Gerusalemme”) e il roseto si prepara a recitar poesiole. Cresce la Nandina domestica o Bambù sacro. Messi a dimora tre cespugli, spogli ma di gemmine pieni, di  melograni.

E grandi femminei lavori nella parte discendente intorno alle rose e altro. Tadan! Piantati quattro arbusti delle farfalle, Buddleja davidii, di quattro colori, bianco, rosso, celeste e viola a grande richiesta di maestre e bambin*.

Sotto il Grande Cedro e nel giardino umbratile, le Pteridophyta (felci primordiali), le cascate di Choisya ternata, tra i rami dell’Hibiscus Syriacus Albus, in attesa dello splendido ritorno le ortensie, Hydrangea arborescens ‘Annabelle’ e Quercifolia, gli arbusti di Ruscus, non aculeatus, spontaneo il Solanum pseudocapsicum (ciliegia di Gerusalemme). Visitate il sentiero “Robert Frost” delle alte ortiche.

I due alberelli di limone, gentilmente donati dal Garden Club di Siena, stanno per ritornare a fare i custodi all’ingresso della nostra Limonaia, dopo essersi goduti le presentazioni di libri e bei film, e le pitture che talora impreziosiscono l’ambiente.

Qualcuno verrà il venerdì pomeriggio a lavorare in Giardino? Sono stati trovati metalli rari e preziosi, non solo le antiche forbici del Conte. Comunque è sempre bellissimo e affascinante anche così, assai trascurato.

Per la visita, INGRESSO dal lunedì al venerdì da via Camollia, 85, dalle 8:00 alle 18:30, il sabato fino alle 14:00

Accessibilità universale (persone con disabilità), con servizi, sempre e solo da via Camollia 85.

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Elenco: “oggetti smarriti (senza nuove acquisizioni)

Sigaretta elettronica, nera, Joyetech. Probabilmente di un darwinisto o una darwinista o * Che mercoledì 15 febbraio ha deciso di smettere seriamente di fumare

Borraccia metallica azzurra, con logo “Arco Spedizioni” con piccolo moschettone, tappo e contenuto liquido (dimenticata in occasione della proiezione di “Up” del 7 gennaio 2023)

cintura blu di cappottino (dimenticata in occasione della proiezione de “Il Cacciatore di aquiloni”, ottobre 2021)

un piccolo orecchino nero/blu, perlina rotonda (caduto a terra nella stessa occasione)

un paio di occhiali da sole, Polaroid (uomo?)(dimenticato in occasione della proiezione “Storia del cammello che piange”, il 6 novembre, 2021, forse da uno spettatore per caso in visita al Siena Awards entrato in Limonaia quasi per sbaglio)

un ombrellino viola e argento (dimenticato in occasione dell’incontro su Gramsci e la “quistione sessuale”)

ombrellino nero, marca “Tedi”, dimenticato venerdì 17 in occasione dell’evento SO.CREM e dello scroscio d’acqua.

A presto, e grazie come sempre per l’attenzione.

Area Verde Camollia 85

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